La sibillina dichiarazione della portavoce della Commissione Europea Sonya Gospodinova sul via libera in Italia alla proposta di legge che introduce: “Il reato universale” per la maternità surrogata? “La proposta è ora sotto esame al Consiglio e al Parlamento europeo”!
Giornata storica ieri per la Ministra Eugenia Maria Roccella e il mondo della famiglia naturale che rappresenta nel governo Meloni, che si sistetizza nel concetto che i figli hanno il diritto ad avere “Un padre e una madre e l’utero in affitto è un reato nel territorio italiano, anche se compiuto all’estero”: la proposta di legge passa alla Camera con larga maggioranza e ora passa al Senato.
Ma interessante è la risposta ad una domanda specifica della portavoce della Commissione europea, Sonya Gospodinova sul via libera della Camera:“Tutte le questioni legate al diritto di famiglia, inclusa la maternità surrogata, sono di competenza esclusiva dei Paesi membri, solo loro possono legiferare in materia, l’Ue non ha competenza. Siamo consapevoli di questi sviluppi, ma non commentiamo i progetti di legge“. “L’Ue tutela i bambini, in particolare quando si tratta della protezione transfrontaliera e del riconoscimento dello status genitoriale e ha proposto norme sulla protezione della genitorialità che mirano a tutelare i diritti e gli interessi dei bambini in situazioni transfrontaliere seguendo la norma che la genitorialità stabilita in un Paese membro deve essere riconosciuta in tutti gli altri Stati a prescindere dal tipo di famiglia di provenienza del bambino, dal genere dei genitori e di come il bambino è stato concepito o è nato: la proposta è ora sotto esame al Consiglio e al Parlamento europeo”: una dichiarazione sibillina, che afferma tutto e il contrario di tutto.
E’ vero che altri stati membri Ue hanno già imboccato da tempo la strada dell’Italia, ma il rischio concreto è che la verità sulla reale sovranità degli stati venga prima o poi a galla: la spada di Damocle pende sempre sopra le loro teste ed è il solito tema sulla preminenza del diritto Ue su quello delle nazioni che ne fanno parte, aspetto già chiarito da tempo attraverso diverse sentenze, poco conosciute e che danno l’ultima parola all’Unione Europea.
Come sappiamo, prossimo anno si voterà per il nuovo Parlamento Europeo e molte cose potrebbero cambiare, vista l’aria conservatrice che tira in Europa, ma un colpo di coda dell’attuale gestione Von der Leyen non è assolutamente da escludere.
Andrea Cometti 28 Luglio 2023