Nella sanità è importante gestire bene le risorse: “Non esiste al mondo che la spesa pro-capite media di una Regione sia di 100 euro in più di un’altra, con la differenza che dalla prima vanno tutti nell’altra a farsi curare”
Oggi a Torino per il secondo appuntamento con l’Italia delle Regioni, un evento che ci permette di testimoniare il raccordo tra i diversi territori del nostro Paese.
È stata anche l’occasione di affrontare i più diversi temi di interesse regionale, su tutti l’autonomia. C’è un grande dibattito sull’autonomia differenziata nel Paese. Per l’approvazione io penso al 2024, dopodiché le date definitive sono affidate al Parlamento. Direi che l’approvazione in commissione dell’articolo tre era il punto nodale quindi adesso la strada dovrebbe essere semplice.
Dobbiamo prendere atto però che quell’unità affermata, scritta e dichiarata nella Costituzione non si è concretizzata in una reale unificazione del Paese. Quindi se non si è realizzata attraverso una gestione centralista dell’Italia, io penso che si possa raggiungere con l’autonomia. Qualcuno critica l’autonomia differenziata, io dico che per me abbiamo sbagliato il nome chiamandola ‘autonomia differenziata’, perché l’autonomia è differenziazione di per se stessa.
Quando nella Costituzione del 1948 si descrivono le Regioni con i relativi poteri e ancora di più nella riforma del Titolo V con il potere legislativo concorrente o esclusivo, è evidente che questo potere è stato dato a Regioni che lo esercitano in modi diversi. Quindi la differenziazione è insita nel regionalismo. Poi è chiaro che una Regione con un milione di abitanti ha esigenze di funzionamento ed economie di scala diverse da una di dieci milioni.
Quindi credo che attraverso questa riunione delle varie vocazioni regionali si possa arrivare alla vera unificazione del Paese e così al superamento della questione meridionale e della questione settentrionale.
Nel momento in cui ci sarà l’approvazione della legge, le materie che non hanno necessità di definirne i i Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni, saranno subito trasferibili. Con i Lep stiamo definendo un percorso mai realizzato, ma arriva solo al penultimo miglio: l’ultimo miglio lo dovranno percorrere gli amministratori.
E’ assolutamente necessario finanziare in modo sufficiente la sanità però è anche importante gestire bene quelle risorse: non è solo una questione di quantità ma anche di qualità nel loro uso: amministrare non basta, bisogna amministrare bene.
Perché non esiste al mondo che la spesa pro-capite media di una Regione sia di 100 euro in più di un’altra, con la differenza che dalla prima vanno tutti nell’altra a farsi curare. E’ necessaria una responsabilizzazione che farà rendere al meglio le risorse che abbiamo a disposizione.”
Lo dichiara il Ministro per gli Affari Regionali e Autonomie, Roberto Calderoli.
(Testo a cura dell’Ufficio Stampa)
Fonte: https://www.affariregionali.it/il-ministro/comunicati/2023/ottobre/italia-delle-regioni-lintervento-del-ministro-calderoli/ del 3 Ottobre 2023