Il 1° Dicembre è stato presentato il 57° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2023. Il Rapporto annuale del Censis viene considerato il più qualificato e completo strumento di interpretazione della realtà italiana.
“Un popolo di sonnambuli: ciechi dinanzi ai presagi” è la novità, il fenomeno diffuso nella maggioranza silenziosa degli italiani, sempre molto preoccupati dal disarmo identitario e politico del Paese, al punto che il 56% (il 61,4% tra i giovani) è convinto di contare poco nella società. Profondo il “Senso di impotenza” che emerge: se il 60,8% (il 65,3% tra i giovani) prova una grande insicurezza a causa dei tanti rischi e punti di domanda per il futuro, la maggioranza risulta delusa dalla “Globalizzazione”, che per il 69,3% ha portato all’Italia più danni che benefici; regna infine un devastante “Sentimento di rassegnazione” in cui l’80,1% (l’84,1% tra i giovani) è convinto che l’Italia sia irrimediabilmente in declino. Questa è la prima fotografia di una innarrestabile decadenza del Paese, in cui il dissenso delle nuove generazioni verso le precedenti è tanto silenzioso, quanto elevatissimo: «La distanza esistenziale dei giovani di oggi dalle generazioni che li hanno preceduti sembra abissale. I 18-34enni sono poco più di 10 milioni, pari al 17,5% della popolazione totale, mentre nel 2003 superavano i 13 milioni, pari al 23,0% della popolazione: in vent’anni abbiamo perso quasi 3 milioni di giovani e le previsioni per il futuro sono fortemente negative: nel 2050 i 18-34enni saranno poco più di 8 milioni, appena il 15,2% della popolazione. Morale: i giovani sono pochi, esprimono poco peso demografico e non contano quasi nulla. Incredibilmente il nostro Paese continua a essere un Paese di emigrazione(sono più di 5,9 milioni gli italiani attualmente residenti all’estero, pari al 10,1% dei residenti in Italia), più che di immigrazione (sono 5 milioni gli stranieri residenti nel nostro Paese, pari all’8,6% dei residenti in Italia). Gli italiani che si sono stabiliti all’estero sono aumentati del 36,7% negli ultimi dieci anni (ovvero quasi 1,6 milioni in più) e a caratterizzare i flussi centrifughi più recenti è l’aumento significativo della componente giovanile. Nell’ultimo anno gli espatriati sono stati 82. 014, di cui il 44,0% tra 18 e 34 anni (36. 125 giovani), con i minori al seguito delle loro famiglie (13. 447) si sfiorano le 50. 000 unità: il 60,4% di tutti gli espatriati nell’ultimo anno. Anche il peso dei laureati sugli expat 25-34enni è aumentato significativamente, passando dal 33,3% del 2018 al 45,7% del 2021, con un saldo migratorio dei laureati costantemente negativo per il nostro Paese. Siamo e saremo anche in futuro: “Un Paese di Vecchi”: gli anziani rappresentano oggi il 24,1% della popolazione complessiva e nel 2050 saranno 4,6 milioni in più: raggiungeranno un peso del 34,5% sul totale della popolazione ed emerge che gli anziani di domani saranno sempre più senza figli e sempre più soli. Il numero medio dei componenti delle famiglie scenderà da 2,31 nel 2023 a 2,15 nel 2040. Le coppie con figli diminuiranno fino a rappresentare nel 2040 solo il 25,8% del totale, mentre le famiglie unipersonali aumenteranno fino a 9,7 milioni (il 37,0% del totale), di queste, quelle costituite da anziani diventeranno nel 2040 quasi il 60% (5,6 milioni) del totale, un dato che si commenta da solo e che sarà l’incubo del prossimo futuro dell’Italia.
57° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2023
(Lettura consigliata)
Giunto alla 57a edizione, il Rapporto Censis interpreta i più significativi fenomeni socio-economici del Paese nella fase congiunturale che stiamo vivendo. Le Considerazioni generali introducono il Rapporto descrivendo una società con molte scie, ma nessuno sciame, con una direzione, ma pochi traguardi, in cui i meccanismi di mobilità sociale si sono usurati. Nella seconda parte, La società italiana al 2023, vengono affrontati i temi di maggiore interesse emersi nel corso dell’anno, l’economia in rallentamento dopo la fine dell’espansione monetaria, i nuovi fermenti e le inquietudini, fino a delineare il ritratto di una società di sonnambuli, ciechi dinanzi ai presagi. Nella terza e quarta parte si presentano le analisi per settori: la formazione, il lavoro e la rappresentanza, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti e i processi economici, i media e la comunicazione, la sicurezza e la cittadinanza.
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Del 12 Dicembre 2023