Le bravate senza senso dei soliti “Eco-vandali: presa di mira la “Primavera” del Botticelli agli Uffizi di Firenze. Cari post-gretini, sarà la bellezza dell’Arte a salvare il Mondo, non certo la sua distruzione di Andrea Cometti
Nonostante le nuove severe normative introdotte dal Governo a tutela dei nostri beni artistici, i soliti pseudo-attivisti del nulla climatico sono riusciti a far sapere al Mondo che esistono. L’altro giorno agli Uffizi di Firenze, tre o quattro di questi post-gretini – epigoni di Greta Thunberg – con una iniziativa per altro molto soft, si sono nuovamente materializzati: questa volta basta vernici o blocchi stradali si sono limitati prudentemente a porre solo qualche innocuo adesivo sulla teca della “Primavera” del Botticelli e a srotolare in fretta il solito manifesto, null’altro.
In sostanza poco meno del nulla, come il metano generato dal famigerato iper-inquinante peto di vacca! Altro che eclatante protesta – Agricoltori docet – e poi infatti il miracolo: pochi secondi e il gioco è fatto con la meritata notorietà mediatica, forse sufficiente per giustificare ai loro mandanti il loro demenziale operato. Ora, all’osservatore attento colpisce subito la differenza di trattamento dei nostri media verso le due categorie: migliaia di agricoltori, che protestano civilmente per sopravvivere da una parte e questi 4 gatti di “Eco-vandali” dall’altra; loro sì vere: “braccia rubate all’Agricoltura” quella nuova “Sostenibile” 2.0 Eco-compatibile che ci vuole propinare grilli, locuste e cavallette.
Sparito l’arcinoto fenomeno, che un tempo gli psicologi chiamavano Spirito di Emulazione in questo “Mondo al contrario” oggi tutti devono avere il paradossale diritto di distruggere un’opera d’Arte; e infatti colpisce ancora “La mancanza di senso” nelle azioni di questi solitari attivisti, visto come si rapportano all’Arte: incredibilmente mirante a deturparla e distruggerla. E se invero, sarà proprio “la bellezza dell’Arte a salvare il mondo” e non certo la sua distruzione, le loro illogiche bravate pongono alcune riflessioni e sospetti circa le loro reali motivazioni di protesta, giustificate dalla semplice osservazione che basterebbe ignorarli o dargli il giusto spazio e tutto finirebbe in una bolla di sapone.
Ben sappiamo che: “Fa più rumore un albero che cade di un’intera foresta che cresce” ed ecco perché cari Eco-vandali, post-gretini e Sardine assortite non tutte le proteste sono uguali: sarà la bellezza dell’Arte a salvare il Mondo, non certo la sua distruzione, da voi tristemente auspicata!
Andrea Cometti il 05 Marzo 2024