Domenica 7 aprile ricorrerà l’80° anniversario del terribile bombardamento di Treviso effettuato da aerei delle forze Alleate Anglo-Americane il 7 aprile 1944 e che causò 1600 vittime di cui 123 bambini.
Rimasta indelebile nella memoria storica di Treviso, il bombardamento alleato del 1944 provocò 1600 vittime fra i civili e la distruzione quasi totale del patrimonio edilizio e religioso della città: quella di Treviso fu la seconda incursione aerea più sanguinosa subita da una città italiana nel secondo conflitto mondiale, dopo quello di Roma.
L’azione bellica alleata avvenne il giorno di venerdi’ Santo e fu definito dai giornali dell’epoca “La Passione di Cristo e di Treviso”; nel tempio della Madonnetta a Santa Maria del Rovere, sono presenti due lapidi per ricordare i 123 bambini vittime innocenti deceduti durante il terribile bombardamento.
Molti testimoni dell’epoca sopravvissuti ricordarono l’inconfondibile tetro rumore degli aerei: l’incursione, visibile anche dai paesi vicini, fu segnalata dalle sirene antiaeree intorno alle 13.00 e si protrasse dalle 13.24 alle 13.29 ad opera di ben 159 “Fortezze Volanti” statunitensi che sganciarono circa 2.636 bombe con obiettivo principale la stazione ferroviaria.
Treviso fu, con le dovute proporzioni la “Dresda Italiana”: gran parte della città fu rasa al suolo e le macerie continuarono a fumare per due settimane, la motivazione strategica alleata rientrava nel piano che prevedeva il bombardamento dei nodi ferroviari per bloccare i rifornimenti dalla Germania; privo di fondamento storico, come altre ipotesi, risultò essere stato l’aver fatto confusione di nomi tra Tarvisio e Treviso.
Il Comune di Treviso, in collaborazione con istituzioni e associazioni ha previsto numerose iniziative per ricordare il triste evento bellico.
Vista la cronaca internazionale dei giorni nostri, le guerre in Ucraina e in Israele dopo 80 anni il monito del “Bombardamento di Treviso” pone molti spunti di riflessione e interrogativi estremamente attuali sul significato della guerra, che peraltro ricordiamo la nostra Costituzione Repubblicana ripudia chiaramente all’articolo 11.
In redazione AC il 3 Aprile 2024