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Ue: “E’ Ursula von der Leyen bis, elettori ignorati !”

La premier Meloni si astiene su Ursula von der Leyen e vota contraria su Antonio Costa e Kaya Kallas, per il vice premier Salvini: “Quello che sta accadendo in queste ore è un colpo di stato dei burocrati europei” mentre l’altro vice premier Tajani festeggia.

Come le mitiche tre scimmiette, la Governance Italiana esce con le ossa rotte nelle nomine al vertice dell’Ue: mentre un vice premier Tajani del Ppe gongola “silenzioso” per la riconferma di Ursula von der Leyen – che lo vede alleato in Europa con la Schlein – l’altro, Salvini afferma sui social e da Del Debbio sulle nomine del Top Job: “Sento puzza di colpo di stato dei burocrati. Gli elettori con il voto chiedevano un cambiamento e loro mettono le stesse facce” e ancora: “Se preferiscono la loro poltrona al voto popolare assicuro a nome dell’Italia e della Lega che li marcheremo centimetro per centimetro. Perchè i il voto dei cittadini conta, se i cittadini chiedono cambiamento a Bruxelles non possono fregarsene. Non glielo faremo passare”, ovvero è la mano destra del nostro Governo, che non sa quello che fa la mano sinistra e in mezzo la nostra premier che sui social sconsolata ammette. “La proposta formulata da popolari, socialisti e liberali per i nuovi vertici europei è sbagliata nel metodo e nel merito. Ho deciso di non sostenerla nel rispetto dei cittadini e delle indicazioni arrivate con le elezioni. Continuiamo a lavorare per dare finalmente all’Italia il peso che le compete in Europa”.

Elettori europei ignorati? per capire come gira questa Ue – ce ne fosse stato bisogno – il messaggio è chiaro: l’Agenda 2030 non può avere rallentamenti e gli aiuti militari all’Ucraina vanno potenziati!

Come previsto “tutto cambia per non cambiare nulla” a Bruxelles, sorda alle indicazioni uscite dalle urne e riconfermando al vertice quella Ursula von der Leyen che a candidarsi e misurarsi con gli elettori proprio non ci pensa: come in canovaccio prestabilito i Popolari Europei, Tajani in testa ne hanno imposto la riconferma, anche se visti i numeri risicati non sono escluse sorprese alla votazione finale.

Anche per il premier Ungherese Viktor Orban: “Gli elettori europei sono stati ingannati. Il Partito popolare europeo ha formato una coalizione di bugie con la sinistra e i liberali. Non sosteniamo questo accordo vergognoso!”.

La debole maggioranza uscita da queste nomine, parlano dei perdenti – Macron e Scholz – che eleggono e i vincenti delle elezioni – AfD, Le Pen e Meloni – che vengono ignorati, tanto per capire come gira questa Ue – ce ne fosse stato bisogno – con un messaggio chiaro: l’Agenda 2030 non può avere rallentamenti e gli aiuti militari all’Ucraina vanno potenziati, i poteri forti d’oltre oceano lo impongono, per questa Europa de facto commissariata dai suddetti poteri finanziari.

Paradossale come visto, la posizione del nostro Governo in cui il voto di Tajani, dovrebbe a rigor di logica provocare una crisi di governo ed eventuali elezioni anticipate: forse si aspetteranno i responsi elettivi Usa o si inventeranno chissà quali altre “Emergenze” fatto sta che parlare ancora di “Democrazia” in questa Ue sembra proprio fuori ruolo.

In redazione AC il 28 Giugno 2024

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