HomeGeopoliticaL'Osservatorio: "Redazionali"E.D. l’extraterrestre di Roberto Pecchioli

E.D. l’extraterrestre di Roberto Pecchioli

E.D. è il nemico perfetto, l’Uomo Nero, sentina di tutti i difetti, concentrato di ogni malvagità, il Male Assoluto: così hanno deciso i padroni delle parole!

Ricordate E.T., il film in cui si narra la storia di un alieno abbandonato dalla sua astronave, alla quale ritorna dopo lunghe peripezie? Lo confesso, io sono E.D. l’ extra terrestre. E.D. come Estrema Destra, il nero fantasma incubo dell’ Occidente libero, tollerante, inclusivo, resiliente, democratico, liberale e libertario. Vano, perfino comico ripetere sino all’estenuazione che destra e sinistra non rappresentano più la realtà e che nessuno ha mai stabilito che cosa significhi estrema destra ( e anche estrema sinistra, ovvio) . Così hanno deciso i padroni delle parole, l’Estremo Centro dominante. E.D. è il nemico, l’Uomo Nero-  con variante Donna Nera, Marine Le Pen più di Giorgia la cocca atlantica in prova- il “villano” del teatro tradizionale, ‘O Malamente della sceneggiata napoletana. 

Sentina di tutti i difetti, concentrato di ogni malvagità, E.D. è il nemico perfetto, il Male Assoluto, copyright Gianfranco Fini. Io stesso, E.D. di lungo corso, credevo di essere semplicemente il figlio di un Dio minore: ho qualche diritto, ma non tutti. Posso parlare, ma con cautela, a mezza bocca, badando a non ferire le delicate orecchie dei Buoni, dei Giusti, dei benpensanti. Posso, bontà loro, partecipare al gioco – culturale, elettorale, civile- ma solo per fungere da antagonista, da esempio negativo,  problema da estirpare.  Ma neanche per sogno che le mie idee  ( idee, poi. Solo odio, luoghi comuni, ignoranza) possano andare al potere. E’ precluso, persino se milioni di E.D- – Dio non voglia !- diventassero maggioranza.

Il principio democratico- il senno dei più- vale soltanto se E.D. accetta il ruolo di Cattivik, un po’ maldestro e un po’ cretino, destinato a subire le mazzate e il ridicolo, le bastonate come nel truculento teatrino francese del Grand Guignol. E.D. è il nemico che non va battuto, ma cancellato, estirpato. Ne parla Carl Schmitt nella Teoria del partigiano. Nessuna tregua, nessun accordo, nessuna convivenza è possibile con “quel” nemico. E nel momento in cui sei designato come tale, nemico sei e basta. Non ti resta che comportarti da nemico, ti piaccia o meno. A brigante, brigante e mezzo. Non è necessario che E.D. sia di estrema destra: è sufficiente che i padroni delle parole lo designino come tale. L’effetto moltiplica: molti si impauriscono, censurano se stessi pur di non essergli assimilati. Altri aumentano il rancore, l’odio verso l’extraterrestre. Alcuni, al contrario, aprono gli occhi e allargano la coscienza. Conta ciò che è detto, valgono le azioni, non l’etichetta nera appiccicata dal nemico. Il principio di realtà emerge a fatica, ma prima o poi vince. Nessuna forza politica, culturale, spirituale, nessuna visione del mondo è nemica del sistema eccetto quella che rappresenta – volente o nolente –E.D. Lo dicono loro, accettiamo il ruolo. L’ extraterrestre ha l’esclusiva di nemico del sistema: è un’opportunità, un privilegio da meritare.

Chi scrive conosce personalmente la demonizzazione, il cordone sanitario, l’emarginazione di chi non è omologato al pensiero dominante. Da ragazzo mi fece soffrire, poi l’ esclusione è diventata una medaglia al valore, la corona del Ribelle. Mi ha costretto a studiare di più, impegnarmi di più, lavorare su me stesso con due obiettivi: il più facile, rimanere diverso, continuare ad essere E.D. l’extraterrestre. L’ altro, più complicato, era cercare di essere migliore dell’esercito dei Buoni e dei Giusti.  Riflessioni amare ma non troppo, se si ha orgoglio. Forse organizzerò l’E.D. Pride, con la bandiera dei pirati. Pensieri provocati dalle elezioni francesi, in cui- una volta di più- E.D. (un extraterrestre collettivo misurato in dieci milioni di persone) è stato respinto da una concentrazione di odio e paura mascherata da bontà, democrazia , liberté, egalité, fraternité. Nessuno è mancato all’appello: sindacati, università, massoneria, l’imam della Grande Moschea di Parigi, i sindacati, la Kultura, calciatori arcimilionari, tutti impegnati a respingere la Bestia in uno psicodramma collettivo montato ad arte.

E.D. è il nemico perfetto, l’Uomo Nero, sentina di tutti i difetti, concentrato di ogni malvagità, il Male Assoluto: così hanno deciso i padroni delle parole!

Hanno vinto escludendo, alla faccia dell’inclusione. Nessuno ha contestato nel merito il programma del Rassemblement National, tutti hanno ripetuto che gli extraterrestri non possono governare per manifesta malvagità. Il Male non si discute , si estirpa come un tumore. Il programma più “estremo” era targato Nuovo Fronte Popolare, ma che importa: sussiegosi borghesi, alti burocrati, giovani di ogni razza ( ah, no, di ogni origine, razza non si può dire) hanno votato disciplinati per fare barriera contro il nemico. Come il 24 maggio sul Piave, con la differenza che E.D. non è un esercito straniero ma una parte consistente del popolo francese. Nel romanzo Sottomissione, Michel Houellebecq narra la vittoria di un presidente islamico eletto per impedire a E.D. di andare al governo. Ci siamo quasi: la saldatura nell’Asse del bene tra islamisti radicali e progressisti è già operativa e nei festeggiamenti – culminati in gravi disordini- anti Le Pen le bandiere sventolate erano palestinesi (bene, se non significa aggressioni a ebrei per il solo fatto di esserlo) algerine e a tunisine. Qualche stendardo marocchino, rarissimi i tricolori francesi.

La Marsigliese è chiara: “alle armi, cittadini. Formate i vostri battaglioni. Marciamo, marciamo, e che il sangue impuro innaffi i nostri campi.” Peccato che il sangue impuro sia francese. Ora i Vigili del Bene non sanno che fare: si detestano tra loro ( che si odino non si può dire, giacché l’odio è prerogativa esclusiva di E.D.) e non formeranno un governo. Nel frattempo a Bruxelles, città senz’anima sede di un’istituzione senz’anima, l’UE, il Partito Popolare rifiuta il dialogo non solo con gli E.D. confessi e conclamati, ma anche con lo strano ircocervo dei Conservatori e Riformisti ( interisti e juventini uniti nella lotta !) . La motivazione del finissimo cervello che risponde al nome di Manfred Weber ( Manfredo Tessitore) è che non possono essere attribuiti incarichi europoidi a chi non crede nell’istituzione. E’ il paradosso di Karl Popper, il cantore della Società Aperta. Aperta a tutti tranne a coloro che non credono in essa. Democrazia in quanto comandano loro: per chiunque sospetto di essere extraterrestre, l’Eldorado è chiuso a doppia mandata. Chiarezza, finalmente.

Oltremanica, un folle sistema elettorale ha provocato la valanga laburista ( onda rossa, ha titolato Repubblica) con il 34 per cento dei voti, tre punti in meno del partito della Le Pen . Una neo parlamentare Labour ha giurato su Allah, il Grande e l’Onnipotente. Gran divertimento di E.D. , che conosce un po’ di storia e sa quanto sia meritato il contrappasso dei colonialisti e schiavisti inglesi. Al centro dell’Impero, in America, sono in corso manovre per fare barriera contro un extraterrestre dal ciuffo rossastro. Cambieranno cavallo in corsa, faranno brogli, i “donatori” della centrale dei Buoni, il partito democratico, bloccano i fondi per costringere il povero Biden al ritiro. Tutto, purché Trump non torni alla Casa Bianca. Si chiama democrazia e dobbiamo genufletterci dinanzi al totem più falso della terra.

Tutti, tranne E.D. ed è questo il punto. I cattivi non devono travestirsi da Buoni,  non devono partecipare al gioco altrui nell’ingenua credenza che il sistema possa essere modificato  dall’interno. Non serve travestirsi né proclamarsi Buoni. Non sarà mai abbastanza. I metodi per sconfiggere chi sgarra, i non credenti della Società Aperta, sono molteplici. Il potere del denaro è il primo: chi paga i musicisti ( stampa, televisione, spettacolo, kultura) decide lo spartito. La disparità di mezzi economici è devastante. Se  non basta ci sono sistemi elettorali truccati alla radice, il doppio turno francese, il maggioritario secco anglosassone in cui chi arriva primo prende tutto, il finto proporzionale spagnolo che castiga le forze nazionali e incorona i localismi. Se ancora non fosse sufficiente, comprano gli oppositori, organizzano ricatti, erigono, come Weber il Tessitore, nuovi archi “costituzionali”. Funziona benissimo la mannaia giudiziaria.

Con singolare tempismo è contestato alla Le Pen l’uso dei rimborsi elettorali. In Germania studiano di impedire l’accesso dei fondi pubblici al partito Afd, gli extraterrestri tedeschi. Nei casi più ostinati, si arma la mano di qualcuno, come è capitato a un extraterrestre, lo slovacco Fico, scampato miracolosamente a un attentato. Nel caso spagnolo, pur di mantenere il governo, i Buoni hanno arruolato i separatisti catalani e galiziani (destra e sinistra pari sono) e gli eredi dell’ Eta, terroristi con oltre ottocento morti sulla coscienza, il cui ricatto ha cacciato dalle Province Basche duecentomila persone. Ma Eta è comunista, non E.D. : può essere ammessa in anticamera, se si lustra le scarpe.

E’ ora di rifiutarsi di partecipare al gioco. E.D. scelga una volta per tutte se accettare il ruolo di cattivo- nel migliore dei casi, attore non protagonista, specialista nella parte di assassino, condannato al destino di oppositore a vita contro cui si scateneranno le forze del sistema se alza la testa. Oppure getti ogni giorno nuova acqua nel suo vino per essere accettato alla mensa del Signore, di cui diventerà un cagnolino al guinzaglio o un buffone di corte. Sempre servitore, in carriera sino al rango di maggiordomo. E’ la scelta più comune, da comprendere nonostante tutto: è dura essere extraterrestri. E.D. non trova nessun simpatico ragazzino che gli vuol bene come nel film di Spielberg.

La conclusione di E.D. è l’orgoglio extraterrestre, non essere “noi pochi felici” ( non così pochi, infine…) la massa che fa barriera al fischio del potere.  “La forza più importante, il cemento che li tiene uniti, è la vergogna delle proprie opinioni.

Vi è una terza ipotesi, la più difficile. Tenere duro, andare per la propria strada, continuare una battaglia che non è politica e neppure culturale: è un percorso esistenziale. E.D. richiama alla realtà contro l’utopia, al giudizio e alla differenza contro il divieto di discernere e la tendenza all’Unico, all’Identico. Secondo Norberto Bobbio la distinzione capitale tra destra e sinistra riguarda l’uguaglianza. Per gli uni il traguardo, il principio base, per la destra un male. Verità parziale: E.D. prende atto che gli uomini sono diversi e vuole un mondo che tenga conto di quelle differenze ( di razza, origine, cultura, capacità, volontà, prospettiva morale e spirituale)  ma nega che la differenza di censo sia buona e giusta. Le disparità economiche non sono mai state così grandi e vergognose come da quando vince la Società Aperta. E’ il caso di chiudere qualche porta ai padroni del mondo.

La distinzione tra E.D. e gli altri è il principio di realtà. L’extraterrestre crede e rispetta i dati di natura, riconosce la realtà e si irrita dinanzi all’utopismo del Dover Essere. Oggi lotta contro il Voler Essere in cui  la realtà cede alla volontà soggettiva, all’ autopercezione, alla soggettività estrema, al mondo capovolto, alla bugia spudorata. L’alternativa è tra vero o falso, realtà e volontà soggettiva, naturale e artificiale, umanità e macchina, identità e Identico. Qualcuno deve rivendicare una società in cui non viga il comando del mercante. Per la prima volta nella storia i valori dominanti sono quelli economici. La partita tra chi promette diritti e chi invoca un bagno di verità e di libertà è impari, ma quali diritti se   l’uno per cento più ricco ha tanto denaro quanto tutti gli altri ?

La conclusione di E.D. è l’orgoglio extraterrestre, non essere “noi pochi felici” ( non così pochi, infine…) la massa che fa barriera al fischio del potere.  “La forza più importante, il cemento che li tiene uniti, è la vergogna delle proprie opinioni. E chi è che si è dato tanto da fare, che si è tanto adoperato perché non restasse in testa una sola idea propria, cosa che riterrebbero una vergogna? “ ( F. Dostoevskij, I demoni ). A chi è nel giusto “non è necessario riuscire per intraprendere né sperare per perseverare”. 

Roberto Pecchioli il 12 Luglio 2024

RELATED ARTICLES

Most Popular

Recent Comments