Commento impopolare perché reale. Più l’uomo esce dal reale, più la natura lo riconduce al reale.
Nei Carpazi, si è ripetuto ciò che è accaduto in Trentino al ragazzo che fa faceva sport nel bosco. Una diciannovenne è stata sbranata da un orso. Povera ragazza.
Il ritorno al reale.
Nel frattempo, stanno riempendo le nostre montagne di orsi, lupi, perfino di belve (linci, ecc.). E nessuno li può cacciare, ma al contempo, i lupi, hanno diritto di uccidere le pecore dei pastori, che forniscono lana, latte, formaggi, ecc. E, se capita, anche gli uomini. E non si possono neanche uccidere più cinghiali, che distruggono le aziende agricole, gli orti, le fattorie e stanno invadendo le nostre città.
Perché accade ciò?
La causa è da ritrovarsi nell’odio cieco all’uomo in quanto tale. L’odio che è alla base della Rivoluzione ecologista e animalista, oggi trans-ecologica. Nessuno può essere ucciso e maltrattato. Eccetto l’uomo. E l’uomo futuro non dovrà più rifugiarsi nei boschi, nemmeno per salvarsi, come sempre fatto dai primordi in poi. Troppi lupi, orsi, linci e chissà cos’altro, per poterlo fare.
Dovrà stare nelle città dei 15 minuti, con carne sintetica e insetti. E, naturalmente, controllato da remoto e con carta di credito a punti.
Più l’uomo esce dal reale, più la natura lo riconduce al reale.
E la più dura realtà della natura è la catena alimentare, la cosa più crudele, ma anche più vera, che esista.
E l’uomo si vuole suicidare credendo di poter sopravvivere con cicoria e insetti. Ma la catena alimentare non si crea, non si regola. C’è. C’è sempre stata e ci sarà sempre.
E un animale è un animale, e nient’altro. Un uomo è un uomo. Ed è il solo a essere responsabile, del bene e del male.
Prof. Massimo Viglione
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Fonte: https://www.facebook.com/massimo.viglione.79 del 12 Luglio 2024