Alcune considerazioni di Mons. Carlo Maria Viganò, Arcivescovo e già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America dopo la vittoria elettorale di Donald J. Trump.
Alcune Considerazioni
dopo la vittoria elettorale
di Donald J. Trump
Alla vigilia delle Elezioni presidenziali americane l’arroganza dei commentatori politici negli Stati Uniti e in tutte le nazioni vassalle ha toccato vette inesplorate. Cantanti, attori, filantropi, personaggi pubblici e giornalisti sono giunti a minacciare di lasciare gli Stati Uniti se Donald J. Trump fosse stato eletto, e in verità molti oggi si aspettano che mantengano le loro promesse. Si è mosso, con il garbo che gli è proprio, anche Jorge Mario Bergoglio, che ha raggiunto in carrozzella l’attico dell’attivista radicale sorosiana e abortista Emma Bonino con rose bianche e cioccolatini, quasi a lanciare un ultimo, disperato invito ai Cattolici americani a non essere troppo schifiltosi e a votare la Harris, che con Bergoglio condivide l’appartenenza alla religione woke. I media mainstream, di proprietà dei soliti grandi fondi di investimento, hanno spudoratamente sostenuto Kamala e ridicolizzato, anzi criminalizzato Donald Trump. E quanto più maleducati, più trasgressivi, più osceni, più blasfemi erano i sostenitori della Harris, tanto più si concedeva loro spazio in televisione e sui social.
Camion con milioni di schede già votate erano pronti a raggiungere la Pennsylvania e quegli Stati in cui i voti dei defunti, dei democratici in trasferta e degli immigrati clandestini non fossero stati sufficienti a falsare il risultato elettorale. Insidiosi algoritmi incorporati nei database di registrazione degli elettori della Commissione elettorale statale sono stati scoperti da Jerome R. Corsi, Ph.D. Questi algoritmi consentivano di stampare e nascondere false registrazioni di elettori, utilizzabili in vari schemi di frode elettorale, tra cui il conteggio di voti per corrispondenza votati da elettori inesistenti. Svelando lo schema, il Dr Corsi ha impedito di creare milioni di voti fraudolenti per Kamala Harris. In più Stati dell’Unione le perizie informatiche hanno rivelato che le macchine per la registrazione del voto elettronico consentivano la modifica dei voti da remoto, e in un caso sono state anche diffuse online le password di accesso.
Quel 5 Novembre sembrava insomma che tutto fosse deciso. Lo pensavano tutti: gli uni con l’arroganza di chi si crede superiore per il solo fatto di essere progressista, woke, green, resiliente, inclusivo, sostenibile, gender; gli altri con quel fondo di trepidazione di chi si trova come il giovane Davide a combattere il gigante Golia. Eppure, in poche ore, tutto quell’immenso castello di carte, tutta quella macchina elettorale potentissima si è afflosciata come il tendone di un circo.
Il Metaverso Globalista
L’elemento più rilevante di questa campagna presidenziale consiste a mio parere nella manifestazione dell’orgoglio e della presunzione degli autoproclamatisi “buoni”; un orgoglio che li ha resi sordi e ciechi alle vere, reali istanze del popolo; una presunzione che li pone al di sopra delle misere vicende quotidiane del volgo e li colloca in un mondo virtuale, in un metaverso surreale in cui le persone normali non sono ammesse. È il metaverso del mondo globalista, con la sua agenda, la sua religione, i suoi gran sacerdoti, i suoi profeti, i suoi riti, i suoi dogmi, i suoi libri sacri e i suoi idoli. Kamala doveva solo rendere questa distopia irreversibile, facendone la religione ufficiale degli Stati Uniti d’America e delle sue colonie ideologiche.
Bergoglio, i Gesuiti (con i loro leader americani, Thomas Reese e James Martin), i Cardinali statunitensi eredi di McCarrick e l’intero episcopato bergogliano non aspettavano altro, replicando in ambito ecclesiale quella insanabile rottura tra Gerarchia e fedeli che nella sfera civile si è consumata tra classe dirigente e cittadini. D’altra parte, anche gli esponenti della “chiesa sinodale” sono sotto ricatto né più né meno dei clienti di Jeffrey Epstein e Sean Combs. Non stupisce che l’esito delle elezioni abbia gettato nell’indignazione gli esponenti della deep church, che per decenni, con il sostegno del deep state, hanno infiltrato la Chiesa Cattolica e operato alla sua demolizione. I Gesuiti insieme al “loro papa”, complici del piano eversivo globalista, dovrebbero presto subire la cancellazione che in questi anni hanno inflitto – anche avvalendosi degli appoggi politici di cui godono – a chi ha denunciato il loro tradimento.
Yes, we can, diceva Obama anni fa. E l’abbiamo visto: il deep state ha effettivamente potuto fare tutto ciò che prometteva, dalla protezione dell’élite pedosatanista alla copertura dei più scandalosi casi di corruzione; dall’imposizione delle folli politiche green e della frode climatica alla somministrazione di un veleno progettato per sterminare la popolazione; dall’ingegneria genetica alla sistematica distruzione dell’agricoltura e dell’allevamento; dalla crisi energetica provocata per distruggere il tessuto economico della Nazione alla guerra in Ucraina e Medioriente. Tutto questo è avvenuto trasferendo miliardi dalle tasche dei cittadini ai conti offshore delle multinazionali, delle case farmaceutiche, dei produttori di armi e delle organizzazioni “umanitarie” che fanno sempre capo alle ben note famiglie dell’alta finanza usuraia mondiale.
La disconnessione dal mondo reale
Chi si stupisce del clamoroso fallimento del metaverso globalista dimostra con questo di essere totalmente disconnesso dal mondo reale, dove uomini e donne combattono letteralmente per andare a lavorare, e non solo per avere un lavoro, perché le nostre strade sono discariche di derelitti e criminali; dove i genitori devono proteggere i propri figli dalle perversioni e dalle oscenità dei loro insegnanti, o dove un giudice woke può toglierti il figlio perché non lo chiami con i pronomi che si è scelto. Nel mondo reale ci si preoccupa per il costo della vita, per l’aumento dei prezzi dell’energia, per la qualità sempre più bassa dei prodotti della grande distribuzione e per la difficoltà di trovare cibo sano. Nel mondo reale il contadino deve pensare a come sopravvivere dopo aver pagato le tasse ed essere stato schiacciato dalla concorrenza sleale delle multinazionali, e l’allevatore si sente impotente quando il governo gli impone di abbattere il bestiame per l’aviaria o perché le sue mucche producono CO2.
Sentire una finta afroamericana che si spaccia per ex cameriera del McDonalds e che parla di omotransfobia, di suprematismo bianco, di aborti fino al nono mese ed oltre, di abolizione delle auto a benzina e di transizione green davanti alla distruzione della Nazione per mano della Sinistra globalista ha del grottesco e mostra impietosamente il classismo di un’élite che esiste e prospera solo sfruttando le masse e calpestando i diritti fondamentali del popolo. E questa sfrontata arroganza dei potenti è comune anche al Canada, all’Europa, all’Australia. Pochi giorni fa la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha rievocato con enfasi il rapporto “I limiti della crescita” pubblicato cinquant’anni fa dal Club di Roma, nel quale si teorizzava la diminuzione della popolazione mondiale e la decrescita economica per salvare il Pianeta, o meglio: per salvare il monopolio criminale dei grandi fondi di investimento. Il gregge condotto al macello si è accorto che le belle parole sul rispetto dell’ambiente e sul net zero sono colossali menzogne che nascondono una terribile verità: gli emissari del World Economic Forum nei governi occidentali vogliono sterminare la popolazione mediante la sterilizzazione di massa, le guerre, le carestie, le siccità, le pandemie, l’aborto, l’eutanasia, il gender; e che questo progetto criminale è stato iniziato cinquant’anni fa con un’opera di indottrinamento e di propaganda degno delle peggiori dittature.
Tacciare di complottismo le voci dissenzienti non è servito, anzi: è stata proprio la feroce censura, sin dalla farsa pandemica, a risvegliare quel sano istinto che insospettisce chiunque davanti a una narrazione che contrasta oscenamente con la realtà. Una realtà che non è percezione, quando per il solo fatto di avere la pelle bianca, di indossare una croce al collo o di avere la bandiera a stelle e strisce che sventola in giardino qualcuno si ritiene autorizzato a considerarti inferiore e quindi meritevole di essere aggredito o ucciso.
Il significato di questa vittoria
Questa tornata elettorale non ci mostra solo la vittoria incontestabile di Donald Trump. Essa rende evidente un voto plebiscitario della maggioranza degli Americani a favore di una visione del mondo del tutto antitetica e inconciliabile con la distopia globalista e woke, che oggi sappiamo essere sostenuta da una minoranza della Nazione nonostante lo spropositato spiegamento di mezzi e di risorse per sostenerla.
Il risultato delle urne rende evidente lo scollamento tra la classe politica della Sinistra Radicale e il suo elettorato, ma anche e soprattutto quella mancanza di empatia che contraddistingue gli psicopatici. D’altra parte, solo dei criminali psicopatici dediti al culto di Satana possono aderire a un’ideologia di matrice neomalthusiana che teorizza lo sterminio di parte dell’umanità, la sterilizzazione di un’altra e la cronicizzazione di tumori e malattie per i superstiti. Solo dei criminali psicopatici dediti al culto di Satana possono sostenere che distruggendo l’agricoltura e l’allevamento e producendo alimenti OGM si salvi la natura; o che abbattendo gli alberi e sostituendoli con macchine per assorbire anidride carbonica si protegga l’ambiente. Solo dei criminali psicopatici dediti al culto di Satana possono inviare miliardi al governo più corrotto al mondo – l’Ucraina – illudendosi di poter vincere una guerra che essi hanno provocato e fomentato. E vi è chi, tra i sedicenti intellettuali conservatori, vorrebbe perpetuare le ostilità degli Stati Uniti con la Federazione Russa solo per non vedersi smentito nelle sue interessate previsioni guerrafondaie. Solo dei criminali psicopatici dediti al culto di Satana possono organizzare una sostituzione etnica con l’immigrazione indiscriminata, ben sapendo che un’impossibile integrazione è la premessa per la guerra civile, soprattutto quando i cittadini sono trattati come nemici nella loro Patria. Solo degli psicopatici dediti al culto di Satana possono togliere i bambini alle loro famiglie per affidarli a persone condannate per pedofilia, o corrompere la loro innocenza con la propaganda di insegnanti pervertiti.
Potremmo dire che non vi è Comandamento di Dio che non sia infranto: l’ideologia woke si insinua in ogni aspetto della vita quotidiana per uccidere il corpo e l’anima, per offendere Nostro Signore, per rinnegare duemila anni di civiltà cristiana. Ma è proprio questo che fanno, e che molti hanno lasciato fare senza protestare.
Il popolo ne ha abbastanza del wokismo
Ma poi è arrivato il 5 Novembre.
Cos’è successo, dunque? Ciò che qualsiasi persona “normale” – ma sappiamo che ai Dem la normalità fa orrore – avrebbe potuto preannunciare: il popolo è stanco di essere ostaggio di una mafia eversiva, di criminali pervertiti per i quali non c’è mai condanna né carcere, di corrotti che ostentano i loro traffici nella persuasione di essere intoccabili, di persone votate al male. Il popolo è stanco di essere calpestato quotidianamente, di essere umiliato per la sua onestà, di essere deriso per la sua Fede, di essere criminalizzato perché ama la Patria.
Nel suo accecamento, l’élite globalista ha sottovalutato la forza di quella fiamma che arde in ogni uomo, che gli ricorda di essere chiamato al Bene, che lo ammonisce ad evitare il Male, che gli addita un destino di felicità eterna in Cielo. Perché i globalisti non sanno amare, ma solo odiare; e perché l’odio nel quale si consumano contro Dio e contro l’uomo che Egli ha creato a propria immagine e somiglianza è sterile, distruttivo, mortifero.
Il popolo che ha eletto Donald Trump – ben più vasto dei dati ufficiali, se consideriamo le frodi elettorali che comunque ci sono state – ha anzitutto affermato il proprio diritto a rimanere umano. Quel popolo non è reazionario, non odia il progresso, non teme la libertà. Piuttosto, esso non accetta il capovolgimento del mondo e della realtà, rifiuta l’inferno in terra nel quale il deep state vorrebbe rinchiuderlo e non vuole chiamare bene il male e male il bene (Is 5, 20).
One Nation “Under God”
Ognuno di noi ha potuto vedere quanto i più sofisticati progetti del Nuovo Ordine Mondiale siano stati vanificati da eventi apparentemente casuali. La Provvidenza ha smontato una minaccia globale con piccole mosse, mostrandoci che Dio è veramente onnipotente, e che i destini del mondo sono nelle Sue mani. Sta ora a noi non vanificare l’opportunità che ci è stata data, trarre insegnamenti dal recente passato e non abbassare la guardia. L’élite che ora fugge nelle proprie tane si riorganizzerà, per poter sferrare un nuovo attacco più tremendo di quello cui abbiamo assistito negli ultimi anni. Ma in questa fase di risveglio delle coscienze e di riappropriazione della Nazione under God, non dobbiamo dimenticare che la battaglia è tra Dio e Satana, tra i figli della Luce e i figli delle tenebre. Non dobbiamo nemmeno dimenticare che Nostro Signore viene in nostro aiuto solo nel momento in cui riconosciamo la nostra debolezza e la Sua potenza, e che il Suo aiuto è tanto più efficace quanto maggiore è la nostra cooperazione al piano di Dio. Questo è il vero greatest reset: ricapitolare in Cristo tutte le cose – Instaurare omnia in Christo (Ef 1, 10) – perché è solo a Cristo che appartiene la Signoria universale. Cristo è Re. Ed è Re non solo dei singoli e delle famiglie, ma di tutte le società terrene, di tutte le nazioni.
Il quadriennio che si inaugurerà tra poche settimane può segnare una svolta nella storia degli Stati Uniti d’America e dell’intera umanità, e questo dipenderà dalla ferma determinazione con la quale il Presidente Trump farà rotolare le teste di questo Leviatano, sapendo che con il Nemico di Dio e del genere umano non vi può essere né dialogo né compromesso. Dipenderà da chi il Presidente sceglierà come propri collaboratori, tra i quali certamente traditori e avversari cercheranno di insinuarsi. Dipenderà da come il Presidente saprà conformare la propria azione alla Legge di Dio, memore della grazia che gli è stata concessa scampandolo a più attentati.
Donald J. Trump ha riconosciuto che al di sopra di lui c’è il Signore. Non lo dimentichi quando userà il peso internazionale di cui gode l’America per promuovere la pace con la Russia e la fine del genocidio in Medioriente, perché la concordia dei popoli sia fondata sul Bene comune e non venga più minacciata dalla sete di potere del deep state. Ricordi che la difesa della vita, dal primo istante del suo concepimento alla morte naturale, deve essere un obbiettivo prioritario. E in questo grande e ambizioso progetto di risanamento delle istituzioni e della società sarà indispensabile coinvolgere i leader mondiali che come Trump conoscono la minaccia dell’élite eversiva e intendono opporvisi. Il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán, il Primo Ministro slovacco Robert Fico e altri capi di Stato e di governo saranno certamente i suoi più preziosi alleati nel combattere l’agenda globalista in Europa. E credo sia finalmente giunto il momento di promuovere un’Alleanza Antiglobalista, grazie alla quale unire le forze sane dei popoli sinora ostaggio dei servi di Davos.
Il successo del greatest reset rappresentato dall’elezione di Donald Trump e dalla sconfitta della Sinistra radicale dipenderà anche da come il popolo e i suoi governanti sapranno conformarsi alla volontà di Dio. Le nostre preghiere hanno raggiunto il Trono della Maestà divina e hanno trovato ascolto: rendiamoci degni della Misericordia di Dio con una vita esemplare e diamo testimonianza a Nostro Signore Gesù Cristo con una vita coerente al Vangelo. Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene (Rm 12, 21).
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
Già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America
8 Novembre 2024
Versione in lingua Inglese:
SOME CONSIDERATIONS
after the election victory
by Donald J. Trump
A few days ago, on the eve of the U.S. Presidential Election, the arrogance of political commentators in the United States and all vassal nations had reached unexplored heights. Singers, actors, philanthropists, public figures, and journalists went so far as to threaten to leave the United States if Donald J. Trump was elected, and in truth many today expect them to fulfill their promises. Even Jorge Mario Bergoglio made a gesture, with his trademark politeness, traveling in a wheelchair to the penthouse of radical Sorosian activist and abortionist Emma Bonino with white roses and chocolates, as if to issue a final, desperate plea to American Catholics not to be too skeevy and to vote for Harris, who shares with Bergoglio the woke religion. The mainstream media, owned by the usual big investment funds, shamelessly endorsed Kamala and ridiculed, indeed criminalized Donald Trump. And the more rude, the more transgressive, the more obscene, the more profane Harris supporters were, the more space they were given on television and social media.
Trucks with millions of already-voted ballots were ready to reach Pennsylvania and those states where the votes of deceased, relocated Democrats and illegal immigrants were not enough to skew the election result. Insidious algorithms embedded in the State Election Commission’s voter registration databases were uncovered by Jerome R. Corsi, Ph.D. These algorithms allowed false voter registrations to be printed and concealed, which could be used in various election fraud schemes, including counting absentee ballots cast by nonexistent voters. By exposing the scheme, Dr. Corsi prevented the creation of millions of fraudulent votes for Kamala Harris. In multiple states in the Union, computer reports revealed that electronic voting registration machines allowed votes to be changed remotely, and in one case access passwords were even leaked online.
On the morning of November 5, in short, it seemed that everything was settled. Everyone thought so: some with the arrogance of those who believe themselves to be superior merely because they are progressive, woke, green, resilient, inclusive, sustainable, gender-ideologized; others with that fund of trepidation of those who find themselves like the young David fighting the giant Goliath. Yet in a matter of hours, that whole immense house of cards, that whole mighty electoral machine sagged like a circus tent.
The Globalist Metaverse
The most remarkable element of this presidential campaign, in my opinion, consists in the manifestation of the pride and conceit of the self-proclaimed “good guys”; a pride that has made them deaf and blind to the true, real demands of the people; a conceit that places them above the miserable daily affairs of the vulgar and places them in a virtual world, in a surreal metaverse in which normal people are not allowed. It is the metaverse of the globalist world, with its agenda, its religion, its high priests, its prophets, its rituals, its dogmas, its holy books, and its idols. The only thing Kamala had to do was make this dystopia irreversible by making it the official religion of the United States of America and its ideological colonies.
Bergoglio, the Jesuits (with their U.S. leaders, Thomas Reese and James Martin), the U.S. Cardinals in the line of McCarrick, and the entire Bergoglian episcopate were waiting for nothing else, replicating in the ecclesial sphere that irremediable rupture between Hierarchy and faithful that in the civil sphere has been consummated between the ruling class and citizens. On the other hand, even the exponents of the “synodal church” are under blackmail no more or less than the clients of Jeffrey Epstein and Sean Combs. It is not surprising that the outcome of the elections has outraged the exponents of the deep church, which for decades, with the support of the deep state, infiltrated the Catholic Church and worked for her demolition. The Jesuits together with “their pope,” accomplices of the globalist subversive plan, ought to soon suffer the same cancellation that in recent years they have inflicted – also making use of the political support they enjoy – on those who have denounced their betrayal.
“Yes, we can,” Obama said years ago. And we’ve seen it: the deep state has indeed been able to do everything it promised, from protecting the pedo-satanist elite to covering up the most scandalous cases of corruption; from imposing the insane green policies and climate fraud to administering a poison designed to exterminate the population; from genetic engineering to the systematic destruction of agriculture and animal husbandry; from the energy crisis provoked to destroy the economic fabric of the nation to the war in Ukraine and the Middle East. All of this has been done by transferring billions from the pockets of citizens to the offshore accounts of multinational corporations, pharmaceutical companies, arms manufacturers, and “humanitarian” organizations that are always headed by the well-known families of the world’s usurious high finance.
The Disconnection from the Real World
Those who marvel at the resounding failure of the globalist metaverse show by their surprise that they are totally disconnected from the real world, where men and women literally fight to get to work, and not just to get a job, because our streets are dumps of derelicts and criminals; where parents have to protect their children from the perversions and obscenities of their teachers, or where a woke judge can take your child away from you because you don’t call him or her by the pronouns he or she has “chosen”. In the real world we worry about the cost of living, rising energy prices, the ever-lower quality of large-scale retail products, and the difficulty of finding healthy food. In the real world, the farmer has to think about how to survive after paying taxes and being crushed by unfair competition from multinational corporations, and the rancher feels helpless when the government requires him to cull his cattle for bird flu or because his cows produce CO2.
To hear a fake African-American posing as a former McDonalds server talking about homo-transphobia, white supremacism, abortions up to the ninth month and beyond, the abolition of gasoline cars and green transition in the face of the destruction of the Nation at the hands of the globalist Left is grotesque and mercilessly shows the classism of an élite that exists and thrives only by exploiting the masses and trampling on the basic rights of the people. And this shameless arrogance of the powerful is also common to Canada, Europe, and Australia. A few days ago, the president of the European Commission, Ursula von der Leyen, emphatically evoked the report “The Limits to Growth” published fifty years ago by the Club of Rome, in which it theorized that world population decline and economic degrowth were needed to save the Planet, or rather: to save the criminal monopoly of big investment funds. The herd led to the slaughter realized that the fine words about environmental friendliness and net zero are colossal lies that hide a terrible truth: the emissaries of the World Economic Forum in the Western governments want to exterminate the population through mass sterilization, wars, famines, droughts, pandemics, abortion, euthanasia, and gender ideology; and that this criminal project was started fifty years ago by means of indoctrination and propaganda work worthy of the worst dictatorships.
Silencing dissenting voices with the smear of being “conspiracy theorists” has not helped; on the contrary, it has been the fierce censorship, ever since the pandemic farce, that has awakened that healthy instinct that makes anyone suspicious of a narrative that contrasts obscenely with reality. A reality that is not perception, when merely because you have white skin, wear a cross around your neck or have the Stars and Stripes flag flying in your backyard someone feels entitled to consider you inferior and therefore deserving of being attacked or killed.
The Significance of this Victory
This round of elections shows us not only the unchallenged victory of Donald Trump. It makes evident a plebiscite vote of the majority of Americans in favor of a worldview completely antithetical to and irreconcilable with the globalist, woke dystopia that we now know is supported by a minority of the nation despite the disproportionate deployment of means and resources to support it.
The result of the polls makes clear the disconnect between the political class of the Radical Left and its electorate, but also and especially that lack of empathy that distinguishes psychopaths. On the other hand, only psychopathic criminals devoted to the worship of Satan can adhere to a neo-Malthusian ideology that theorizes the extermination of one part of humanity, the sterilization of another, and the recurrence of chronic cancers and diseases for the survivors. Only psychopathic criminals devoted to the cult of Satan can claim that destroying agriculture and animal husbandry and producing GMO foods will save nature; or that cutting down trees and replacing them with carbon dioxide-absorbing machines will protect the environment. Only psychopathic criminals devoted to Satan worship can send billions to the most corrupt government in the world – Ukraine – deluding themselves that they can win a war that they provoked and fomented. And there are those among self-styled conservative intellectuals who would like to perpetuate U.S. hostilities with the Russian Federation just to avoid being proven wrong in their self-interested warmongering predictions. Only psychopathic criminals dedicated to the cult of Satan can organize ethnic replacement by indiscriminate immigration, knowing full well that impossible integration is the premise for civil war, especially when citizens are treated as enemies in their homeland. Only psychopaths devoted to the worship of Satan can take children from their families and entrust them to people convicted of pedophilia, or corrupt their innocence with the propaganda of perverted teachers.
We could say that there is no Commandment of God that is not being broken: woke ideology creeps into every aspect of daily life to kill the body and soul, to offend Our Lord, to deny two thousand years of Christian civilization. But this is precisely what they do, and what many have let happen without protest.
The People have had Enough of Wokism
But then November 5 came.
What happened, then? What any “normal” person – but we know that to Dems normality is horrifying – could have foretold: the people are tired of being hostages of a subversive Mafia, of perverted criminals for whom there is never conviction or jail time, of corrupt people who flaunt their dealings in the persuasion that they are untouchable, of people devoted to evil. The people are tired of being trampled on daily, of being humiliated for their honesty, of being mocked for their Faith, of being criminalized because they love their homeland.
In its blinding, the globalist élite has underestimated the strength of that flame that burns in every man, that reminds him that he is called to Good, that admonishes him to avoid Evil, that points him to a destiny of eternal happiness in Heaven. Because the globalists do not know how to love, but only how to hate; and because the hatred in which they are consumed against God and against the man He created in His own image and likeness is sterile, destructive, deadly.
The people who have elected Donald Trump – a number that is far greater than the official figures, if we consider the voter fraud that nonetheless took place – first and foremost have affirmed their right to remain human. That people is not reactionary, does not hate progress, does not fear freedom. Rather, it does not accept the reversal of the world and reality, it rejects the hell on earth in which the deep state would like to lock it up, and it does not desire to call evil good and good evil (Is 5:20).
One Nation under God
Each of us has been able to see how the most sophisticated plans of the New World Order have been thwarted by seemingly random events. Providence has dismantled a global threat with small moves, showing us that God is truly all-powerful, and that the destinies of the world are in His hands. It is now up to us not to squander the opportunity we have been given, to draw lessons from the recent past, and not let our guard down. The élite now fleeing to their lairs will regroup so that they can launch a new attack more tremendous than the one we have witnessed in recent years. But in this phase of awakening consciences and retaking the Nation under God, we must not forget that the battle between God and Satan, between the children of Light and the children of darkness continues. Nor must we forget that Our Lord comes to our aid only when we recognize our weakness and His power, and that His help is all the more effective the more we cooperate with God’s plan. This is the true “greatestreset”: to recapitulate all things in Christ — Instaurare omnia in Christo (Eph. 1:10) — because it is to Christ alone that universal Lordship belongs. Christ is King. And he is King not only of individuals and families, but of all earthly societies, of all nations.
The four-year term that will be inaugurated in a few weeks may mark a turning point in the history of the United States of America and of all humankind, and this will depend on the firm determination with which President Trump will roll the heads of this Leviathan, knowing that with the Enemy of God and humankind there can be neither dialogue nor compromise. It will depend on who the President chooses as his collaborators, among whom traitors and opponents will certainly try to creep in. It will depend on how the President will be able to conform his actions to God’s Law, mindful of the grace that was granted to him by escaping multiple assassination attempts.
Donald J. Trump has recognized that above him is the Lord. Let him not forget this when he uses the international clout America enjoys to promote peace with Russia and an end to genocide in the Middle East, so that the concord of peoples is founded on the Common Good and is no longer threatened by the deep state’s thirst for power. He must not forget that the defense of life, from the first moment of conception to natural death, must be a priority goal. And in this grand and ambitious project of restoring institutions and society, it will be essential to involve those world leaders who, like President Trump, know the threat of the subversive elite and intend to oppose it. Hungarian Prime Minister Viktor Orbán, Slovak Prime Minister Robert Fico, and other heads of state and government will certainly be his most valuable allies in fighting the globalist agenda. And I believe the time has finally come to promote an Antiglobalist Alliance, through which the healthy forces of the peoples hitherto hostage to the servants of Davos can be united.
The success of the “greatest reset” represented by the election of Donald Trump and the defeat of the radical Left will also depend on how well the people and their rulers can conform to God’s will. Our prayers have reached the Throne of the Divine Majesty and have been heard: let us make ourselves worthy of God’s Mercy by exemplary living and bear witness to Our Lord Jesus Christ by a life consistent with the Gospel. Do not be overcome by evil, but overcome evil with good (Rom 12:21).
+ Carlo Maria Viganò, Archbishop
former Apostolic Nuncio to the United States of America
November 8, 2024
Ricevuto e pubblicato il 08 Novembre 2024