La seconda Manovra del governo Meloni è stata approvata dal Cdm.
Il totale della Legge di Bilancio 2024, ha comunicato il premier, è di 24 miliardi di euro. Il provvedimento prevede, tra le altre misure, l’avvio della nuova Irpef e il taglio del cuneo fiscale per favorire i redditi medio-bassi. Due terzi saranno coperti in extra deficit, quindi il governo ha dovuto individuare nuove entrate o risparmi di spesa per 8 miliardi almeno.
Il taglio del cuneo fiscale
Primo pilastro e cuore della Manovra finanziaria è il taglio del cuneo fiscale. L’esonero parziale sulla quota dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi più bassi è iniziato nel 2022 con il governo Draghi, è stato confermato e rivisto al rialzo con la Legge di Bilancio 2023 messa a punto dal governo Meloni ed è salito ulteriormente grazie al decreto lavoro del primo maggio scorso.
Le aliquote Irpef 2024
L’altro pilastro della Manovra è l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef (coperte con i quasi 16 miliardi di extradeficit). Per il 2024 gli scaglioni si riducono da quattro a tre, accorpando i primi due scaglioni con un’unica aliquota al 23%. Le nuove aliquote per scaglioni di reddito sono così determinate: fino a 28.000 euro, 23%; oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro, 35%; oltre 50.000 euro, 43%. Inoltre si amplia fino a 8.500 euro la soglia di no tax area prevista per i redditi di lavoro dipendente che viene parificata a quella già vigente a favore dei pensionati. Anche in questo caso l’obiettivo è favorire i redditi bassi e per questo sarà accorpata nell’aliquota del 23% (oggi riservata ai redditi fino a 15.000 euro) anche quella del 28% (oggi prevista da 15.001 a 28.000 euro). La riforma, sommata al taglio del cuneo, dovrebbe portare a un vantaggio in busta paga di circa 120 euro al mese.
Sette miliardi per rinnovi contratti P.a.
La Manovra stanzierà fondi anche per il rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione e per il Servizio sanitario.
Tre miliardi alla Sanità
La Manovra, inoltre, prevede 3 miliardi in più sul piatto della Sanità destinati a un’unica priorità, che è l’abbattimento delle liste d’attesa.
Cittadini extracomunitari, 2mila euro all’anno per curarsi con Ssn
I cittadini extracomunitari, residenti in Italia, potranno continuare a iscriversi al Servizio sanitario nazionale versando “un contributo” di 2mila euro all’anno.
Pensioni 2024, Ape sociale e opzione donna sostituiti da fondo unico
Alcuni interventi mirati riguardano il capitolo previdenza. Ape sociale e pensione donna vengono sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita. Il governo ha eliminato il vincolo che impone a chi è nel contributivo di andare in pensione con l’età raggiunta solo se l’importo della sua pensione è inferiore a 1,5 la pensione sociale
Nell’indice della bozza spunta Quota 104
Spunta Quota 104 per il pensionamento anticipato anziché Quota 103 attualmente in vigore. La nuova soglia compare come nome di un articolo nell’indice della bozza della Manovra.
Asilo gratis dal secondo figlio
Un gruzzoletto anche per la famiglia, con alcune novità di rilievo per agevolare le mamme lavoratrici. La Manovra prevede infatti che le donne con due figli o più non paghino i contributi a carico dei lavoratori. Dal secondo figlio l’asilo nido è gratis.
Un miliardo per famiglie numerose e natalità
In favore delle famiglie numerose e per alzare il tasso di natalità sono destinate risorse pari a un miliardo di euro. Confermata, inoltre, la carta “Dedicata a te” nella misura di 600 milioni di euro per l’anno 2024. La decontribuzione assume un volto nuovo con riferimento alle donne lavoratrici, prevedendo che la quota dello sgravio sia pari all’intera quota dei contributi a carico delle lavoratrici stesse, per un anno se hanno due figli fino all’età di 10 anni del più piccolo e permanente per quelle che hanno 3 figli fino ai 18 anni del più piccolo.
Taglio del canone Rai dalla bolletta
Ci sarà un primo intervento sul canone Rai che sarà tagliato dalla bolletta dei contribuenti. Da 90 euro annui passa a 70. Sul provvedimento il ministero dell’Economia ha precisato che alla riduzione del canone “corrisponde un’integrazione del finanziamento della Rai per le spese relative agli investimenti. La dotazione complessiva per la suddetta società subisce, quindi, solo una lieve modifica in linea con i tagli previsti per tutti i ministeri (da 440 a 420 milioni)”.
Due miliardi dalla spending review
Parte delle coperture arriverà dalla spending review che dovrebbe portare in dote almeno 2 miliardi per il prossimo anno.
Aumentano le accise sui tabacchi
Sempre per quanto riguarda le risorse, il finanziamento delle politiche invariate (rinnovi contrattuali P.a. e Sanità, missioni internazionali, Difesa) sono coperte anche con gli aumenti delle accise sui tabacchi. Lo si legge nella nota diffusa dal ministero dell’Economia e delle Finanze. L’extra-deficit poi – si legge nella nota – serve a finanziare la decontribuzione previdenziale per i lavoratori a basso reddito, la riforma dell’Irpef quali misure di protezione dagli effetti dell’inflazione.
3,2 miliardi di anticipo ricavati in deficit dalla Nadef
In Consiglio dei ministri approda anche un decreto di legge con “misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”. Il decreto stanzia i 3,2 miliardi di anticipo ricavati in deficit dalla Nadef. Come previsto, ci sono anche due decreti legislativi (entrambi in esame preliminare) per l’attuazione della riforma fiscale e per l’attuazione del primo modulo di riforma dell’Irpef.
Per gli autonomi flat tax e acconto Irpef a rate
Per il lavoro autonomo, ha detto Meloni, “è iniziato un lavoro importante lo scorso anno con un aumento dell’importo per tassa piatta al 15%: viene confermata questa misura, e prorogata per altri 3 anni una norma che considero molto importante che è l’indennità straordinaria di continuità, una sorta di cassa integrazione anche per i lavoratori autonomi. Viene anche ampliato il reddito per usufruire di questo ammortizzatore sociale. Inoltre per la prima volta quest’anno gli autonomi non dovranno pagare l’anticipo Irpef a novembre ma rateizzarlo in 5 rate da gennaio a giugno”.
Fonte: https://www.cgiamestre.com/la-manovra-in-sintesi/ del 18 Ottobre 2023