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Ma quale inclusione? Il Presepe raffigura un evento di salvezza di Daniele Trabucco

Ideologia inclusivista? Guardiamo con umiltà e semplicità al presepe perchè da lì è iniziata, per un dono libero e gratuito di Dio dopo il peccato originale, la nostra salvezza. A noi sta accoglierla, a pronunciare ogni giorno il nostro sì.

Com’è noto dalla cronaca, presso Capocastello di Mercogliano (Provincia di Avellino) il parroco, don Vitaliano Della Sala (sospeso a divinis nel 2002 e poi reintegrato), ha allestito un presepe con due Marie. Un segno di inclusione e di attenzione, ha sostenuto, per tutte le famiglie, comprese quelle “arcobaleno”, e di lotta all’omotransfobia.

Ora, premesso che non esistono famiglie, ma la famiglia formata da un uomo e da una donna ed aperta alla trasmissione della vita, don Vitaliano cade in un errore gravissimo, ovvero riveste di ideologia una rappresentazione sacra che raffigura e richiama un preciso evento di salvezza per il mondo intero.

Una “salus universi”, che inizia con il mistero dell’Incarnazione di Cristo e si conclude con la Sua passione, morte e risurrezione, così come Dio lo ha creato e con l’ordine naturale suo proprio. In cosa consisterebbe, allora, la discriminazione?

Forse, nel non considerare un bene ció che, per la fede cattolica e per la stessa legge naturale, è un male? Eppure, il profeta Isaia, il “Dante di Israele”, ci ammonisce: “Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro!” (cit. Is 5,20).

È indubbio che il Vangelo ci insegna l’accoglienza, l’amore ed il rispetto per ogni donna e per ogni uomo, ma non anche a giustificare il peccato ed il male. Ad esempio, il perdono di Cristo alla donna adultera non è una legittimazione del peccato di adulterio (“Neanche io ti condanno”, dice Gesù in Gv 8, ma aggiunge “va e non peccare più”).

Di fronte a questa ideologia inclusivista che non ha nulla di evangelico, guardiamo con umiltà e semplicità al presepe perchè da lì è iniziata, per un dono libero e gratuito di Dio dopo il peccato originale, la nostra salvezza. A noi sta accoglierla, a pronunciare ogni giorno il nostro sì.

Prof. Daniele Trabucco il 24 Dicembre 2023

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