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Centri di rimpatrio fuori dai confini della Ue: proposta nell’ordine del giorno del Consiglio Europeo

Cisint (Lega), “cruciali per attenuare la pressione sociale e di insicurezza sui nostri territori”.

Istituire dei centri di rimpatrio fuori dai confini europei dove controllare o convogliare i migranti che hanno avuto ordine di espulsione e dove controllare le loro richieste di asilo: la proposta, avanzata da 15 Stati membri tra cui l’Italia, sarà discussa dai Ministri dell’Interno dell’Unione Europea questo giovedì e auspicabilmente inserita nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio europeo.

“La misura va nella direzione a lungo auspicata e proposta dalla Lega – le parole dell’eurodeputata Anna Cisint – e rappresenta un punto di svolta per il Friuli Venezia Giulia, duramente colpito dalla rotta balcanica”.

“Per troppo tempo l’Europa ha affrontato la questione migratoria in modo inefficace, lasciando alcuni paesi, come l’Italia, soli a gestire flussi insostenibili. C’è bisogno di un centro per il rimpatrio fuori dai confini dell’UE per attenuare l’insicurezza e la pressione sociale a casa nostra.

Non è più tollerabile che insicurezza e degrado ricadano sui nostri cittadini lasciando il nostro territorio nelle mani di trafficanti di esseri umani o delle ONG, talebane dell’accoglienza”.

Ricevuto e pubblicato da Dario Buscema – Accredited Parliamentary Assistant of Mep Anna Maria Cisint il 08 Ottobre 2024

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